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Autore Man on fire
Albysat

Reg.: 19 Feb 2003
Messaggi: 863
Da: ffshdgf (AR)
Inviato: 11-09-2004 04:45  
Man on Fire: Un grandissimo film
Pieno d'azione, ma con quel poco di sentimento giusto e con quelle musiche di sottofondo che ti fanno venir la pelle d'oca

Un film che d'altronde ha come protagonista un grande denzel....Io lo consiglio a tutti
Vale il biglietto
Molto molto bello

Se dovessi dare un voto un bel 9 pieno
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Hey Franck...
Vaffanculo Frank...

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gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 11-09-2004 10:58  
Un film pietoso! Fuori tempo, fuori luogo, intollerantemente reazionario che tenta di essere "figo" risultando patetico!
Voto 3.

Mi piange il cuore vedere Walken buttarsi via in stronzate mostruose come questa (o la donna perfetta)!
Ho detto.

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Ultimo film visto: MAN OF FIRE di Tony Scott
In fase di lettura libri: IL RAPPORTO SCOMPARSO di Ed McBain
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[ Questo messaggio è stato modificato da: gongolante il 12-09-2004 alle 09:40 ]

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leonessa

Reg.: 09 Ago 2002
Messaggi: 5315
Da: Abbiategrasso (MI)
Inviato: 11-09-2004 12:01  
Ma non esiste una via di mezzo tra il capolavoro e lo schifo assoluto?!?!

1bix8
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I'm impossible to forget but hard to remember

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gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 11-09-2004 15:21  
quote:
In data 2004-09-11 12:01, leonessa scrive:
Ma non esiste una via di mezzo tra il capolavoro e lo schifo assoluto?!?!



A me non capita quasi mai di boccuare nettamente un film, ma questo l'ho trovato veramente improponibile... sia per l'ideologia di fondo, sia per come è girato.
Ho detto.
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Albysat

Reg.: 19 Feb 2003
Messaggi: 863
Da: ffshdgf (AR)
Inviato: 11-09-2004 16:18  
Io l'ho trovato bello...e nn sempre il solito film, e poi è una storia realmente accaduta.....
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lemona

Reg.: 07 Gen 2002
Messaggi: 819
Da: ferrara (FE)
Inviato: 11-09-2004 18:34  
osceno, film di una scontatezza da far paura... il vendicatore solitario ha rotto.. d'accordissimo con gongolante

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riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 12-09-2004 10:54  
a me è piaciuto
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M.O.I.G.E. al rogo

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 12-09-2004 10:58  
Il vero film d'azione perfetto lo vedrete fra qualche settimana, è "Collateral".
Questo non ho fatto in tempo a vederlo a Venezia, ma mi interessa.
Washington comunque se anche questo non sarà un bel film(anche se spero sia il contrario), in Manchurian candidate si riscatterà abbastanza bene.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 13-09-2004 11:25  
Creasy (Denzel Washington) è un ex berretto verde, ora ubriacone senza meta che un vecchio compagno di merende (Christopher Walken) tenta di salvare assegnandogli un semplice lavoretto in quel di Città del Messico: fare da guardia del corpo alla piccola Pita (Dakota Fanning). Un segno del destino legherà indissolubilmente la vita di Creasy e Pita, così quando questa viene rapita sotto gli occhi impotenti di Creasy, la belva che è in lui torna a galla. E la vendetta è un piatto che va servito freddo.

Non è la piattezza della storia ad infastidirmi di questo film, non è nemmeno l'assoluta piattezza ed artificiosità dei personaggi che lo popolano è l'ideologia di fondo, becera e reazionaria che muove non solo il protagonista, facendone un personaggio positivo tout-court, ma anche le sue spalle, la giornalista, il capo della polizia speciale, l'amico ex berretto verde, la madre della figlia: nessuno si fa scrupoli, il nemico va eliminato con ogmi mezzo, possibilmente doloroso, possibilmente spettacolare per far capire cosa costa sfidare l'ira del berretto verde. Non c'è nulla in questo film, non c'è spessore nel protagonista, durante la prima parte del film, quella della conversione, dell'amore, della seconda possibilità che la vita concede a Creasy: situazioni banali, dialoghi imbarazzanti com'è imbarazzante il modo in cui i protagonisti sono tratteggiati, senza un minimo di sensibilità, di tridimensionalità. Seconda parte del film di botti, uno dopo l'altro, non c'è altro, solo morti creative, la comparsa di un minimo di ironia (infinitamente troppo poca per rendere il film sostenibile) ed un finale, che sembra non arrivare mai, prevedibile e con l'ultimissima scena a sottolineare che il cattivo non l'aveva fatta franca, una pallottola in fronte c'è anche per lui!
Tony Scott poi, come sempre, ci delizia con riprese da puro videoclip: stacco ogni 4 secondi, accellerazioni e rallenty casuali, macchina sempre in movimento, fotografia sgranata (digitale?) come va di moda ora (specie nelle scene notturne): ritmo, movimento e cambi di inquadrature, altrimenti lo spettatore potrebbe pure pensare e magari vedere la povertà del tutto o, peggio, annoiarsi!
Voto 3. Meglio Cobra, e chi lo paragona a Dirty Harry va ricoverato!
La domanda del secolo: ma Walken lo fa apposta a scegliere copioni brutti (si veda anche la donna perfetta).

BATTUTE CULT:
1) Creasy: "la pietà è una faccenda tra loro e Dio. Io provvedo ad organizzare l'incontro".
2) Rayburn (Christopher Walken): "l'arte di Creasy è la morte ed ora sta dipingendo il suo capolavoro"
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Goose76

Reg.: 16 Ago 2003
Messaggi: 224
Da: treviglio (BG)
Inviato: 13-09-2004 13:22  
Non sono daccordo: che la trama del film sia scontata posso capirlo , che ci siano delle cadute di tono come le battute citate anche ..ma regia /musiche/attori sono ben al di sopra della media.Un film piacevole da vedere che merita tutti i soldi del biglietto. Da un titolo del genere non ci si può aspettare di più.

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Hiyuga

Reg.: 05 Ago 2004
Messaggi: 1301
Da: Gossolengo (PC)
Inviato: 14-09-2004 01:08  
Solo per le battute citate non posso perdermelo..

Tanto che il film fosse banale e reazionario si capiva già dal trailer..
Dipende sempre da cosa ci si aspetta da un film..

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NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 16-09-2004 22:36  
“La vendetta è un piatto che va servito freddo”. Una frase, un proverbio che abbiamo sentito una miriade di volte nell’ultimo anno cinematografico, sia sotto forma implicita come in The Punisher, sia in forma esplicita come nel caso di Kill Bill e questo Man of fire di Tony Scott.

Così al centro della storia gira ancora una volta la parola VENDETTA, l’odio implacabile, la furia cieca che spesso e volentieri si tramuta in massacri a non finire. Protagonista è un uomo che si improvvisa guardia del corpo di una bambina in Sud America, dove si calcola che ogni 60 minuti avviene un sequestro di persona. Il bodyguard improvvisato è un uomo disperso nel cammino della propria vita, non sa da dove proviene e dove vuole arrivare, insomma, non ha un reale motivo per vivere, un qualcosa per cui lottare, ma a cambiarlo sarà la bambina, inizialmente insignificante. “Sono stato pagato per proteggerti, non per essere tuo amico” diceva il protagonista, che però pian piano comincia ad affezionarsi al “cliente”, tanto da considerarla come una figlia, tanto da essere pronto a darle la propria vita.

Diciamolo subito, Man of fire è innanzitutto una action movie hollywoodiana, con la solita tendenza a rendere tutto drammatico e patriottico, perché come primo obiettivo del regista c’è quello di intrattenere il pubblico, ma al contrario di molti film del filone, Scott dimostra di avere un particolare cuore e cura dell’emotività nella propria opera. Il regista insiste sul cambiamento del protagonista, dapprima freddo come il ghiaccio, quasi disumano, ma che grazie al calore affettivo della bambina impara ad abbandonare l’alcool per dedicarsi a qualcosa di più importante: le persone a cui vuole bene. Lo scambio di parole tra il protettore e la protetta è spesso banale, probabilmente pure poco profonda, ma proprio in questa banale semplicità sta la chiave d’emozione, in queste semplici battute come: “Ti voglio bene, e tu?”. Così si conferma ancora una volta la differenza tra Hollywood e il cinema italiano: Hollywood riesce a dare commozione con il semplice uso di una musichetta (che in Man of fire vanta addirittura delle vocalità di una Lisa Gerrard, la stessa ad aver dato gli echi a Il Gladiatore) e di semplici battutine, senza dover ricorrere a discorsi d’intellettualismo a tutti i costi.

Un tocco di claustrofobica visione è poi aggiunta dalla tecnica, cominciando dalla fotografia che alterna alla pellicola lucida e classica una pellicola più sporca per sottolineare il caos della metropoli sudamericana, scandendo il tutto con un montaggio dal ritmo temporale poco dilatato, con risultato intercambi di frame alla velocità della luce per dare tono agli scatti di velocità euforica. Sicuramente non un ottimo film, ma Man of fire riesce a tenerti vivo nelle sue due ore e passa di visione, il che non è poco.


_________________
eh?

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gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 16-09-2004 23:13  
quote:
In data 2004-09-16 22:36, CarbonKid scrive:
Lo scambio di parole tra il protettore e la protetta è spesso banale, probabilmente pure poco profonda, ma proprio in questa banale semplicità sta la chiave d’emozione, in queste semplici battute come: “Ti voglio bene, e tu?”. Così si conferma ancora una volta la differenza tra Hollywood e il cinema italiano: Hollywood riesce a dare commozione con il semplice uso di una musichetta (che in Man of fire vanta addirittura delle vocalità di una Lisa Gerrard, la stessa ad aver dato gli echi a Il Gladiatore) e di semplici battutine, senza dover ricorrere a discorsi d’intellettualismo a tutti i costi.



Guarda, per me Man Of Fire è invece l'emblema di quanto possa essere povero ed insensato il cinema hollywoodiano. I dialoghi con la bimba io li ho trovati semplicemente irritanti, come ho trovato irritante tutta la prima parte del film, totalmente didascalica, ridondante, fastidiosa, tediosa.

Se avessero ambientato un film in Italia facendo parlare un qualsiasi attore italiano come Washington e Walken (poverello) li si sarebbe coperti di insulti!
Ho detto.
_________________
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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 05-12-2004 12:17  
Concordo con i detrattori, film banale e scontato. L'inizio è giulebboso, ma poi tutto l'intreccio è abbastanza prevedibile.
Il vendicatore solitario ecc ecc.....
Il montaggio e le dissolvenze non sono malaccio seppure ti rincoglioniscono, ciononostante gli dò la sufficienza perchè due orette di cinema standard le passi anche volentieri.
_________________
Save the cheerleader, save the world

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siesta


Reg.: 21 Ott 2003
Messaggi: 49
Da: asti (AT)
Inviato: 05-12-2004 17:46  
Non e' ne' un capolavoro, ne' una schifezza completa! Se il voto di questo film e' 3, che voto si puo' dare a Scary Movie e simili?per favore....un minimo di oggettivita'...capisco che a molti non possa esser piaciuto per niente, ma non bisogna accanirsi cosi' violentemente!
E' un film scontato, traballante per quanto riguarda la trama e i dialoghi sono privi di spessore,ma rimane sempre un filmetto che si puo' vedere senza problemi!
E io aprirei una parentesi sulla bambina (Io mi chiamo Sam),che e' stata bravissima.
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By Siesta

"E ad un tratto capii che il pensare e' per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'aspirazione" A Clockwork Orange

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